E' ARRIVATO IL MOMENTO DELLE AZIONI!

E’ ARRIVATO IL MOMENTO DELLE AZIONI!

Ormai sono mesi che gli addetti ai lavori discettano intorno agli argomenti che l’entrata in vigore del decreto della crisi ha messo evidenza sia per le imprese che per i professionisti.

Questa fase, a mio giudizio, è andata avanti fin troppo tempo, soprattutto perché ci si è soffermati su due aspetti che fanno parte della riforma, ma non ne costituiscono l’aspetto principale, e cioè.

-         Le dimensioni aziendali per la necessità della nomina del revisore

-         Il sistema degli indici che saranno presi come riferimento per avere un sistema per la determinazione dello stato di crisi.

Nel frattempo però la legge è andata in vigore e le aziende sono di fronte ad un dubbio: aspettare ancora disattendendo quanto prescritto dalla legge oppure procedere all’adeguamento.

Per quelle più solerti che volessero mettersi in regola si pone il problema: E ADESSO COSA FACCIAMO?

La risposta più semplice consiste nel ricercare quali sono questi strumenti diagnostici di cui parla la legge. Non è proprio così chiaro ma, a parere della gran parte degli operatori, questi possono essere:

a)     L’ANALISI DIAGNOSTICA A LIVELLO STRATEGICO

b)     L’ANALISI DI BILANCIO PER INDICI

c)       IL RENDICONTO FINANZIARIO UNITO AL CASH FLOW PREVISIONALE.

C’è da dire in via preliminare che tutti questi strumenti sono utili per poter avere un’indicazione sull’andamento dell’impresa e sulla sua capacità di mantenere nel tempo la continuità.

Esistono però precise differenze che rendono la loro attuazione in azienda più o meno semplice ed opportuna.

Andiamo ora ad esaminare ogni strumento in dettaglio.

A)     ANALISI DIAGNOSTICA A LIVELLO STRATEGICO

Obiettivo di questa analisi è individuare problemi strutturali dell’impresa che, perpetuati nel tempo, possono portare alla crisi. Si vanno quindi ad identificare e a valutare eventuali mancanze a livello strategico organizzativo.

Esempi di queste analisi possono essere:

-         ANALISI DEL PORTAFOGLIO PRODOTTI RELATIVAMENTE AL CICLO DI VITA

-         EFFICACIA DELLA FUNZIONE RICERCA

-         MISURAZIONE DEL TIME TO MARKET

-         EFFICIENZA DELLA PRODUZIONE

-         SODDISFAZIONE DEL CLIENTE

-         CLIMA AZIENDALE

-         GRADO MEDIO DI COMPETENZA DEL PERSONALE

-         QUALITA’ DEL PRODOTTO

-         ANALISI SWOT

E’ importante rendersi conto che in questo caso si compie una revisione analitica dell’impresa, entrando in processi decisionali molto importanti, evidenziando aspetti che dovrebbero aiutare a mostrare la vera causa della crisi.

Esistono però dei problemi e non da poco che rendono difficoltoso tale metodologia:

-         Tempi lunghi per avere i risultati

-         Costi non sempre facilmente sopportabili

-         Necessità della presenza di consulenti esterni specialisti

-         Ritrosia dell’imprenditore/responsabile di settore a mettersi in discussione

-         Difficoltà di effettuazione in realtà piccole

Inoltre non è facile accorgersi in progress dei problemi: è molto più facile quando l’azienda è fallita capire quale era il problema

C’è un altro grosso problema operativo: poiché ci sono alcune analisi qualitative diventa piuttosto complicata la valutazione delle singole variabili per arrivare ad un punteggio affidabile che possa dare un’indicazione su tendenze in atto. E non basta questo: occorre determinare delle soglie di allarme.

Possiamo aspettarci tempi lunghi e costi importanti

B)     L’ANALISI DI BILANCIO PER INDICI

L’analisi di bilancio per indici è ormai materia conosciuta da moltissimi professionisti, in quanto i giornali specializzati ne hanno parlato parecchio in un recente passato.

Sembrerebbe quindi lo strumento adatto, però anche qui saltano fuori difficoltà importanti operative:

-         L’analisi dovrebbe essere tempestiva, se però per il bilancio occorre attendere 3-4 mesi si perde la tempestività che è un aspetto prezioso;

-         Se la valutazione segue la redazione del bilancio, di fatto si può determinare lo stato di crisi di un’impresa una sola volta all’anno;

-         Se quindi occorrono elaborazioni infrannuali (mensili? Trimestrali?) che bilanci avremo a disposizione? Quale attendibilità avranno questi bilanci?;

-         Ma annuali o infrannuali che affidabilità hanno bilanci dove ci sono crediti inesigibili, magazzino sopravvalutato o obsoleto, immobilizzazioni immateriali dubbie, etc.etc.?

-         Gli indici di bilancio hanno la necessità inoltre di essere interpretati secondo il settore di appartenenza dell’impresa perché possono assumere valori che per un settore possono andar bene e molto meno per un altro.

Anche qui arriviamo alla conclusione che abbiamo problemi di tempi, probabilmente non di costi, ma di affidabilità dei dati.

C)     IL RENDICONTO FINANZIARIO UNITO AL CASH FLOW PREVISIONALE

Il rendiconto finanziario nella sua versione secondo il metodo indiretto è uno strumento molto efficace per effettuare analisi nel recente passato dell’impresa per verificarne le fonti finanziarie e gli impieghi.

Ha un altro vantaggio innegabile: può essere utilizzato da aziende di qualsiasi dimensione.

Il cash flow previsionale invece ha lo scopo di presentare l’andamento previsionale del saldo di cassa e della posizione finanziaria netta. Il confronto di queste grandezze con il totale degli affidamenti concessi dal sistema bancario darà un’indicazione importante sull’equilibrio finanziario dell’impresa.

Anche qui non sono rose e fiori, ma esistono ben precise difficoltà:

-         Occorre che la situazione contabile sia sempre aggiornata

-         Occorrono molti dati da scaricare dal sistema centrale e quindi occorrono programmi che filtrino i dati e poi scarichino i dati su uno schema redatto normalmente in excel “parametrizzato” (occorre di conseguenza qualcuno che lo disegni);

-         Molto importante è la presenza di scadenziari affidabili che facilitano il lavoro

-         Occorre predisporre un modello ed alimentarlo anche con voci non contabili (tipicamente le grandezze future): occorre quindi poter risalire ad informazioni anche di tipo molto importante e delicato.

Abbiamo quindi illustrato luci ed ombre dei diversi sistemi diagnostici, però siamo ancora la punto di partenza: l’azienda è in attesa del nostro responso.

RIASSUMENDO vediamo di caratterizzate i pregi ed i difetti di ognuno degli approcci visti

A)     ANALISI DIAGNOSTICA A LIVELLO STRATEGICO

PREGI

DIFETTI

-         Individua la causa della crisi

-         Sviluppa competenze

-         Tempi lunghi

-         Costi alti

 

B)     ANALISI DI BILANCIO PER INDICI

PREGI

DIFETTI

-         Semplice ed immediata

-         Diffusa

-         Poca affidabilità

-         Scarsa tempestività

 

C)     IL RENDICONTO FINANZIARIO UNITO AL CASH FLOW PREVISIONALE

PREGI

DIFETTI

-         Poco costosa

-         Tempi brevi

-         Revisioni continue

-         Grossa mole di dati

 

Ecco la risposta:

OCCORRE PARTIRE DALLA SOLUZIONE C!

Il percorso virtuoso potrebbe consistere nel partire con la soluzione C) e poi affiancare la B) e poi la A)., ma non tutte le imprese, anche per questioni di dimensioni sono in grado di poter effettuare questo percorso.

egemon-consulting via gattamelata 108 35128 PADOVA